CAPPOTTO TERMICO : interno o esterno – prezzi al mq – detrazioni e pratica

Se stai leggendo questo articolo è perché senti freddo oppure vuoi risparmiare e ti hanno parlato del cappotto termico per isolare la tua casa. Immagino che in testa ti stiano frullando domande del tipo: è meglio isolare all’interno o all’esterno? Quali sono i costi del materiale e i prezzi al mq dell’installazione? Che tipo di materiale isolante scegliere: polistirene XPS, poliuretani, lana di roccia, fibra di legno o di sughero. Quali sono le detrazioni fiscali e le relative aliquote (50%, 65%, 70%)? Quali sono i massimali di spesa per l’ecobonus risparmio energetico? Quanto mi costa il professionista per il progetto?
 
Non preoccuparti, con questa guida cercherò di semplificarvi al massimo la questione. Leggi attentamente ogni paragrafo e alla fine avrai chiaro il quadro della situazione e non potrai sbagliare. Se ti saranno rimasti dei dubbi, non esitare a chiedermi chiarimenti.
 
Partiamo dalle basi: l’isolamento termico dei fabbricati dall’esterno, comunemente detto “a cappotto” è oggi uno dei sistemi di isolamento più efficaci sia per interventi sul nuovo che sull’esistente. Ma di cosa si tratta.

 

Che cos’è il cappotto termico?
Dal punto di vista tecnologico, il cappotto non è altro che l’applicazione di un rivestimento isolante sulla parte esterna o interna d
elle pareti dell’edificio. In questo modo, oltre a ridurre le dispersioni termiche che interessano le murature, correggerai i ponti termici. I ponti termici sono delle porzioni di immobile in cui avviene un cambio di materiale o di geometria dell’elemento, trasformandosi in una sorta di via preferenziale per il passaggio del freddo. Ad esempio, l’intersezione tra il pavimento e il muro, tra il muro e il pilastro oppure lo spigolo della parete. In questi punti, bisogna prestare la massima attenzione nella posa dell’isolante.
 
Ma torniamo ai vantaggi. Se ben installati, i pannelli evitano anche la formazione di condensa e di muffa.
 
Come dice la parola stessa, è un vero e proprio cappotto per la nostra casa.
 
Ma come viene posato un cappotto?
In prima battuta la parete interessata dev’essere adeguatamente pulita, generalmente tramite l’uso di getto d’acqua ad alta pressione dopo trattamenti per eliminare eventuali presenze di efflorescenze vegetali. Successivamente si incollano sulla parete pulita i pannelli isolanti con l’ausilio di una specifica colla. Il modus operandi dipende dal tipo di pannello utilizzato, che sarà tra l’altro di natura, consistenza e spessore decisi dal termo-tecnico in base agli obiettivi da raggiungere e alla posizione dell’isolante. Per evitare fenomeni di distaccamento col passare degli anni per una perdita di performance della colla si applicano in genere 3 chiodi per pannello perforanti che ancorano il pannello al muro; i chiodi saranno di materiale plastico, questo per non risultare loro stessi ponte termico. A questo punto si procede all’applicazione della rete di armatura: trattasi di una rete a maglia quadrata, generalmente in fibra plastica o vetro che ha funzione legante – strutturale per il cappotto, impedisce la formazione di fessurazioni nel punto di giunzione fra pannelli e dev’essere sovrapposta l’una all’altra di circa 10 cm come da scheda tecnica. La rete va annegata nell’apposito strato di intonaco collante. In alcuni casi è consigliabile applicare due strati di rete in direzione verticale ed orizzontale. In seguito si rifinisce con uno strato di intonaco rasante. Infine, si tinteggia il tutto oppure si applica un ultimo strato di intonaco da finitura. (vedi immagine stratigrafia)
Tra gli isolanti più utilizzati abbiamo: il polistirene EPS noto anche come polistirolo, il polistirene
espanso XPS e il poliuretano (stiferite) per quanto riguarda i derivati dal petrolio. La lana di roccia che ha origine minerale e la fibra di legno o di sughero, con origine naturale.
 
Questo tipo di intervento deve essere progettato attraverso la relazione energetica (ex-legge 10) a firma di un Ingegnere o tecnico abilitato. Tramite la relazione si attesta che la stratigrafia del muro compresa di isolante, non sarà oggetto di fenomeni di condensa e raggiungerà i requisiti di legge, in termini di trasmittanza (capacità di disperdere / trattenere calore) limite. Questa trasmittanza limite varierà in base alla zona.
Dove posizionare l’isolante?
Vantaggi e svantaggi di un cappotto esterno rispetto all’isolamento interno o in intercapedine e scelta dei materiali isolanti.

 

Come avrai capito, il materiale isolante può essere inserito sull’esterno della parete, nel muro (intercapedine) o sull’interno.
 
Posizionando lo strato isolante sull’esterno, il sistema consentirà di mantenere le pareti più fredde d’estate e più calde d’inverno, aumentando il comfort abitativo. Inoltre, si eviterà la condensa nel muro e la formazione di muffe.
 
Pensiamo invece al cappotto interno: durante l’inverno, l’umidità interna alla casa, a causa della differenza di temperatura con l’esterno più freddo, tenderà ad attraversare l’isolante. Non appena il vapore acqueo raggiungerà il muro freddo creerà la condensa. Per risolvere questo problema, molti miei colleghi, installano una barriera di vapore (strato completamente impermeabile). Pensiamo però a quando il flusso si inverte d’estate. A questo punto il vapore acqueo, dopo aver attraversato la muratura incontrerà la barriera di vapore e li avverrà la condensa. In tanti utilizzano lo strato impermeabile ma a mio parere è molto rischioso. Io opterei per isolanti traspiranti, come la fibra di legno, il silicato di calcio ed eviterei di utilizzare la barriera di vapore. Mi raccomando, se tu optassi per questi materiali, non coprire la parete con armadi e lascia il muro libero di “respirare”!
 
Continuiamo con i vantaggi dell’isolamento sull’esterno. Rispetto all’isolamento interno, possiede:
-maggiore efficienza invernale ed estiva;
-una grande “inerzia” termica: l’ambiente si riscalda e raffredda lentamente;
-una correzione dei ponti termici più “semplice”: pensate a quanto è difficoltosa la posa del cappotto interno negli spigoli soffitto / parete. Sull’esterno tale inserzione non esiste.
-minori rischi di condensa interstiziale, prestando particolare cura nella posa in opera;
-una maggiore semplicità posa in opera.
 
INTERNO VS ESTERNO: se potete intervenire sugli esterni non abbiate dubbi!!!
 
Sugli edifici esistenti non sempre è fattibile la posa in opera di un cappotto esterno. Pensiamo agli immobili vincolati dalla Soprintendenza per particolari caratteristiche storiche e di pregio, oppure all’isolamento del singolo appartamento di un condominio. Oltre a questi casi estremi che rappresentano dei vantaggi per l’isolamento interno, il cappotto interno offre una maggiore protezione dell’isolante dagli agenti atmosferici.
 
Il cappotto in intercapedine è una via di mezzo tra i precedenti. Ormai in disuso.
 
Agevolazioni fiscali.
Quali sono le detrazioni per il cappott
o termico della casa? Quale pratica (o permesso edilizio) è necessaria?
 
Fino al 2021, l’agenzia delle entrate ha messo in campo degli ottimi incentivi per la coibentazione dell’involucro ai fini del risparmio energetico ecobonus. In particolare, per gli immobili privati (villette, case indipendenti) l’aliquota è stata fissata al 65%. Mentre, quando la detrazione si richiede a livello condominiale la percentuale di sgravio è del 70%.
 
Ma in cosa consistono queste detrazioni fiscali? Immagina di posare un cappotto sulla tua abitazione e di spendere 40.000 €. L’Agenzia delle Entrate ti restituirà il 65 % in detrazioni Irpef. Quindi, l’agenzia, non ti verserà sul conto 26.000 € (65% di 40.000 €) ma ti restituirà la somma scalandola dalle tasse future, in più rate annuali.
Il tetto massimo di spesa è di 40.000 € moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Quindi, se condividi la tua abitazione con 4 condomini, la spesa massima che potrete detrarre è di 40.000 x 4= 160.000 €. Se spenderete 250.000 €, 90.000 non potrete detrarli. Magari potreste inserirli nel bonus ristrutturazione.
Per ottenere il bonus occorre raggiungere determinati indici di prestazione energetica.
 
Per la posa del cappotto, è necessaria la pratica da presentare in Comune detta CILA, a firma di un professionista abilitato (ingegnere, architetto, geometra o perito). Quest’ultimo dovrà asseverare che il progetto è conforme alle norme contenute nel regolamento edilizio comunale e a quelle nazionali. Qualora casa tua fosse posizionata in zona sottoposta a vincolo dovresti richiedere il nullaosta alla Soprintendenza per i beni culturali.
 
Ma veniamo all’aspetto economico e della convenienza:
Qual è il costo / prezzo al mq del cappotto termico?
 
Il prezzo varia in base alla località, al tipo d

i isolante, alla superficie da coprire e al numero di piani dell’edificio

.

Ti ho postato dei prezzi indicativi che ti potranno essere utili per una stima di massima oltre agli utilizzi:
 
Materiale: Polistirene Espanso Sinterizzato (EPS)
Prezzo € al metro quadro: 8-12
Origine: fossile
Utilizzi Cappotto: esterno
 
Materiale: Polistirene Espanso Estruso (XPS)
Prezzo € al metro quadro: 18-27
Origine: fossile
Utilizzi Cappotto: esterno/interno
Materiale: Poliuretano Espanso Rigido (PUR)
Prezzo € al metro quadro: 10-19
Origine: fossile
Utilizzi Cappotto: esterno/interno
 
Materiale: Lana di roccia
Prezzo € al metro quadro: 10-19
Origine: minerale
Utilizzi Cappotto: esterno/intercapedine
 
Materiale: Lana di vetro
Prezzo € al metro quadro: 10-19
Origine: minerale
Utilizzi Cappotto: esterno/intercapedine
 
Materiale: Fibra di legno
Prezzo € al metro quadro: 12-15
Origine: naturale
Utilizzi Cappotto: esterno/interno
 
Materiale: Sughero espanso Tostato
Prezzo € al metro quadro: 18-40
Origine: naturale
Utilizzi Cappotto: esterno/interno
 
Materiale: Aerogel
Prezzo € al metro quadro: 150-450
Origine: minerale
Utilizzi Cappotto: interno
Prezzo manodopera: da 30 a 50
Prezzo noleggio del ponteggio: da 10 a 15
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