Spazio esterno condominiale, può essere adibito a parcheggio? 🚗🚙🚗🚙

Si ma senza pregiudizio delle singole proprietà.
Se tutti i condomini ne possono disporre senza recare pregiudizio alle singole proprietà, i parcheggi nello spazio condominiale sono legittimi. A dirlo è la Corte di Cassazione.

In una recente sentenza, la Cassazione ha stabilito che, attraverso una delibera a maggioranza semplice, l’assemblea può determinare di destinare il cortile condominiale a parcheggio di autovetture dei singoli condomini, procedendo anche con l’assegnazione specifica ai singoli condomini, a patto che non si pregiudichi la singola proprietà e che tutti i condomini abbiano la medesima possibilità di esercitare la facoltà concessa.

Il ragionamento condotto dalla Suprema Corte si basa sul fatto che il cortile condominiale è bene di proprietà comune, in quanto al servizio funzionale dell’intero stabile e in assenza di un espresso divieto contenuto nel regolamento condominiale, può dunque essere adibito a parcheggio delle autovetture dei condomini.

Chiaramente spetta all’assemblea di regolamentare il diritto di parcheggio al fine di assicurare il miglior godimento della cosa comune in capo a tutti i partecipanti, assicurando al contempo la destinazione dello spazio.

Quello del cortile condominiale è uno spazio esterno ubicato nell’ambito di un unico edificio condominiale ovvero tra diversi fabbricati confinanti ed hanno la primaria funzione di fornire aria e luce alle unità abitative che vi prospettano e di consentire l’accesso a tutti i condomini.

Con delibera assunta a maggioranza, quindi, si può predeterminare le aree destinate a questo utilizzo e stabilire, al loro interno, le porzioni separate per ciascun condomino, senza però attribuire agli assegnatari il possesso esclusivo di dette porzioni, non essendo necessaria l’unanimità dei consensi.

Così facendo, infatti, l’assemblea disciplina le modalità d’uso del bene comune, rende più ordinato e razionale il godimento paritario.

In buona sostanza, è questo il primario principio dettato dalla Suprema Corte nella sentenza, con cui ha respinto il ricorso presentato da alcuni condomini avverso le pronunce dei giudici di merito che avevano anch’esse escluso che le delibere di assegnazione dei posti auto siti nel cortile comune avessero in qualsivoglia modo pregiudicato il diritto che questi ritenevano inopinatamente di vantare sulle rampe di accesso ai box, assumendo essere di loro proprietà.

 

 

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